Gli svedesi odiano novembre. Il motivo è molto semplice: il numero delle ore di luce diminuisce vertiginosamente, passando, per esempio a Stoccolma, dalle quasi nove del primo novembre alle sei ore e quarantadue minuti dell’ultimo del mese, quando il sole sorgerà alle 8.15 per tramontare già alle 14.57. Ci si sveglia col buio, si esce di casa nella penombra e la giornata è ancora in pieno svolgimento quando calano di nuovo le tenebre.
Scatta la psicosi collettiva. Per qualche ora di sole in più, a novembre in molti si concedono una vacanza: Maiorca, le isole Canarie, ma anche i Paesi del sud Europa le mete preferite. Le scuole chiudono per una settimana a cavallo del ritorno dell’ora solare: viaggiate, fate il pieno di sole per affrontare l’orribile novembre, sembrano voler dire le autorità. Contemporaneamente è assalto alle farmacie per fare scorta di integratori di vitamina D e Omega 3 e comprare lampade a cui esporsi per contrastare il cattivo umore, anzi la depressione, dovuta all’oscurità.
E’ vero: novembre è buio, gli alberi sono spogli e comincia a fare freddo, freddo serio. E allora? Allora succede che io mi metto il mio basco rosso e me ne vado in giro per la città grigia col sorriso sulle labbra. Alle 3 del pomeriggio è già buio e io tiro un sospiro di sollievo: la giornata sembra finita e invece ho ancora davanti un sacco di ore per la mia vita, per fare cose. Quanto è più brutto in marzo o aprile, quando il sole sembra non voler mai sparire all’orizzonte e gli vorresti urlare “Basta! Dammi tregua, falla finire questa lunga giornata!”. Invece a novembre accendi qualche luce, una candela e ti accoccoli sul divano sorseggiando thè, oppure sei in strada e ti dici che puoi anche rallentare un po’, perché non è cosi’ tardi come sembra, anzi ci sono ancora un sacco di ore per fare tutto. Grazie novembre, che mi regali tempo extra per godermi un po’ di pace e serenità.
Ci si aspetterebbe che gli svedesi ce l’avessero anche con dicembre, che è più buio e più freddo. “Ma le luci di Natale e l’atmosfera delle feste scaldano il cuore”, ti spiegano. E gennaio? Gennaio, ancora più freddo di dicembre e altrettanto buio di novembre, di solito è rallegrato dalla presenza della neve, che qui è attesa con trepidazione, amata e vissuta appieno in mille modi. In piu’, ti dicono loro, “a novembre le giornate diventano sempre più corte, mentre a gennaio ogni giorno è più lungo di quello precedente”, visto che dopo il 21 dicembre, il solstizio d’inverno, il ciclo si inverte. Come dire, a novembre domina il pessimismo mentre gennaio apre le porte alla speranza.
Ma che c’entra parlare di pessimismo, ottimismo e speranza? A novembre temi che luce non torni più e a gennaio speri di riaverla indietro? No, a novembre sai che senza ombra di dubbio le giornate torneranno ad allungarsi dopo il 21 dicembre, a gennaio sei certo che stanno guadagnando minuti di luce di giorno in giorno. Perché, invece di concentrarsi sui lati negativi di novembre, gli svedesi non scelgono di guardare i lati positivi? Tutti preferiamo una bella giornata di sole a una grigia e buia, ma il buio e l’ombra possono nascondere sorprese impossibili da scoprire quando la luce splende e a volte acceca, specie a queste latitudini dove il sole, anche in estate, non è mai tanto alto all’orizzonte.